More of the state you’ve got (while mutual aid grows to tackle coronavirus) – Di Stato ce n’è anche troppo (mentre cresce il mutuo soccorso per combattere il coronavirus)
Original article by Anarchist Federation (Britain) on 15 March 2020: http://afed.org.uk/more-of-the-state-youve-got/
As various governments leap into action, or not, over the reality of the coronavirus pandemic, it’s evident that the different approaches to containment and delay have a heavy ideological component.
The mass surveillance approach of China has seen blocking of criticism of the state on the widespread social media platform WeChat and citizen reporters being taken off the streets, whilst the e-commerce app Alipay (like Paypal in UK) platform has been commandeered to build and track individual movements. It is doing this by assigning a ‘Alipay Health Code’ status of Red, Yellow or Green which is then being used to control access to work, public facilities and movement in general.
In the UK, the central government’s approach is equally ideological, strongly criticised last week for being too ‘laissez-faire’, seemingly having more concern for the economic system than its people, especially with the idea that letting the population reach a ‘herd immunity’ is almost something to encourage, which would be a death sentence for many people who are immuno-compromised or have particular disabilities or long-term conditions. Added to this is the state’s health ministry choosing to inform itself by expertise in behavioural economics and public health ‘nudging’ to try and encourage citizens to do the right thing. As a result, action to stop social contact has been led as much by non-state decision making such as the decision of sporting bodies to cancel games and fixtures into the future.
In Italy, the government has moved to being more controlling, introducing fines and threatening prison time for people who don’t adhere to the new travel bans.
For anarchists then, a ray of sunshine must be the evidence of rapid formation of mutual aid groups across the country, especially on Facebook. Freedom has published a list of these which is growing very fast indeed: https://freedomnews.org.uk/covid-19-uk-mutual-aid-groups-a-list/
Mutual aid has been forced on us by the state’s neoliberal approach to public services and life in general during the last decade of austerity. The idea from HM government that older people over 70 years old will be asked to begin isolating themselves “within the coming weeks” for “a very long time” is obviously going to create worry and practical difficulty that will require a huge community effort to overcome. But many people are already involved in mutual aid activities such as food banks. Existing tenants’, neighbourhood and church groups are likely to be at the forefront of rapid response. Anarchists, with our experience of running local solidarity networks, are already involved in setting up or supporting new groups. These groups will help ensure people who are vulnerable will be fed and get their medication, and can coordinate things like childcare for healthworkers and others.
Workers are also taking action, pushing their employers to do the right thing more quickly. It was evident in the University strikes last week that strikers on picket lines had used the solidarity and communications on the ground to make bosses act more quickly to close off things like ‘open days’ that would have seen mass movements of potential students and parents across England. All over Italy, workers in factories, steel works and docks who are not able to do their jobs at home, are striking over their bosses lack of care.
Coronavirus won’t be beaten by community mutual aid alone, but groups that are involved in direct communication are surely a vital public health resource that will help counter fear and dampen the noise of bad information more effectively than direct marketing or broadcast media messages. More optimistically, if not too optimistic in this present crisis, these types of groups may well act as a springboard for the better social cohesion that is part of what it will take to achieve social revolution in the future. Hopefully too, mutual aid of the kind envisaged by anarchists will also realise a vaccine in due course, by means of scientific cooperation. On the other hand it will be important to learn from the different ways states are responding to the outbreak because the measures being put in place will no doubt be applied in the near future to control borders and movement, whether for the purpose of internal repression within states or regions or to deal with the climate emergency or other yet unknown crises that capitalism will create.
Read in Italia. Translation by FAI/Umanita Nova:
Source: https://www.umanitanova.org/?p=11779
Di Stato ce n’è anche troppo (mentre cresce il mutuo soccorso per combattere il coronavirus)
Mentre vari governi entrano in azione, chi più chi meno sulla questione della pandemia di coronavirus, risulta evidente che i diversi approcci al contenimento sono caratterizzati da una forte componente ideologica.
L’approccio inerente alla sorveglianza di massa della Cina ha visto il blocco delle critiche allo Stato sulla diffusa piattaforma social WeChat mentre i giornalisti venivano cacciati via, mentre l’app di e-commerce Alipay (simile a Paypal nel Regno Unito) è stata utilizzata per costruire e tracciare i movimenti individuali. Lo si sta sta facendo assegnando un “Codice sanitario Alipay” rosso, giallo o verde che viene quindi utilizzato per controllare l’accesso al lavoro, alle strutture pubbliche e ai movimenti in generale.
Nel Regno Unito, l’approccio del governo centrale è stato ugualmente ideologico: fortemente criticato la scorsa settimana per l’eccessivo atteggiamento da “laissez-faire”, mostrando più preoccupazione per il sistema economico che per le persone, specialmente con l’incoraggiare l’idea di lasciare che la popolazione raggiungesse una “immunità di gregge”, in altri termini una condanna a morte per molte persone immunodepresse, con disabilità particolari o con patologie croniche. Inoltre lo Stato, nella persona del ministero della salute, si affida a consulenti esperti in economia comportamentale e della salute pubblica “spingendo” a incoraggiare i cittadini ad adottare i giusti comportamenti. Di conseguenza, le azioni per fermare i contatti sociali sono state adottate da organizzazioni non statali, come la decisione degli organismi sportivi di annullare giochi e partite. In Italia, il governo intensifica il controllo, introducendo multe e minacciando di detenzione le persone che non aderiscono ai nuovi divieti di spostamento.
Per gli anarchici, quindi, un raggio di sole è rappresentato dalla rapida formazione di gruppi di mutuo soccorso in tutto il paese, specialmente su Facebook. Freedom ne ha pubblicato un elenco che sta crescendo davvero molto velocemente: https://freedomnews.org.uk/covid-19-uk-mutual-aid-groups-a-list/
L’aiuto reciproco è stato imposto dall’approccio neoliberista statale ai servizi pubblici e alla vita in generale durante l’ultimo decennio di austerità. L’idea del governo secondo cui agli anziani di età superiore ai 70 anni verrà chiesto di iniziare a isolarsi “nelle prossime settimane” per “molto tempo” creerà ovviamente preoccupazione e difficoltà pratiche che richiederanno un enorme sforzo comunitario per superarli. Molte persone sono però già coinvolte in attività di mutuo soccorso come quella delle banche alimentari. I gruppi di inquilini, di vicinato e parrocchiali esistenti saranno probabilmente in prima linea con una risposta rapida.
Noi anarchici, con la nostra esperienza nella gestione di reti di solidarietà locali, siamo già coinvolti nella creazione e nel supporto di nuovi gruppi. Questi gruppi contribuiranno a garantire che le persone vulnerabili siano alimentate e ricevano le loro medicine, inoltre possono coordinare alcune cose come l’assistenza all’infanzia per gli operatori sanitari e per gli altri.
Anche i lavoratori si stanno muovendo, spingendo i loro datori di lavoro a fare la cosa giusta rapidamente. Era evidente negli scioperi dell’università della scorsa settimana che i manifestanti al picchetto utilizzavano la solidarietà e le comunicazioni sul campo per fare in modo che i capi agissero più rapidamente per abolire iniziative tipo gli “open days” che avrebbero visto movimenti di massa di potenziali studenti e genitori in Inghilterra. In tutta Italia, i lavoratori nelle fabbriche, nelle acciaierie e nei moli che non possono fare il loro lavoro a casa, stanno protestando contro il disinteresse dei loro padroni.
Non basta il mutuo appoggio comunitario a battere il coronavirus ma i gruppi coinvolti nella comunicazione diretta sono sicuramente una risorsa vitale per la salute pubblica, aiuteranno a contrastare la paura e smorzare il rumore delle false informazioni in modo più efficace rispetto al mercato e alla diffusione dei relativi messaggi multimediali.
Più ottimisticamente, se non troppo nell’attuale crisi, questi gruppi potrebbero anche fungere da trampolino di lancio per una maggiore coesione sociale che sarà parte di ciò che serve per realizzare la futura rivoluzione sociale. Si spera anche che il metodo del mutuo appoggio sperimentato storicamente dagli anarchici realizzerà a tempo debito un vaccino, attraverso la cooperazione scientifica.
D’altra parte, sarà importante imparare dai diversi modi in cui gli stati stanno reagendo all’emergenza poiché le misure messe in atto saranno senza dubbio applicate nel prossimo futuro per controllare i confini e i movimenti, sia a fini di repressione interna negli stati o nelle regioni, o anche per far fronte all’emergenza climatica o ad altre crisi ancora sconosciute che il capitalismo creerà.